Liberi di Masturbarsi: quando l’autoerotismo diventa esperienza funzionale

Dott. Fabrizio Quattrini - Sexologist

Liberi di Masturbarsi: quando l’autoerotismo diventa esperienza funzionale

L’esperienza autoerotica sembra essere sperimentata dagli individui ancora troppo velatamente, o comunque in una modalità privata ed intima, nascosta e non condivisa. Nonostante le persone con vagina siano molto più libere di sperimentare rispetto al passato, risolvendo un gap di genere con le persone con pene, che da sempre hanno un vantaggio non indifferente vista la caratteristica esterna del genitale, la difficoltà che riscontro ed osservo nella mia attività professionale è quella di non raccontare e nascondersi. Avere paura di rivelare e di condividere l’esperienza.

Spesso, uomini e donne si vergognano di raccontare che hanno praticato, ovvero praticano autoerotismo, perché pensano che sia un comportamento adolescenziale. L’immagine è quella di adulti che cadono in una trappola del piacere giustificando la masturbazione come una cosa del passato.

L’attività autoerotica non solo non ha età, anzi è fondamentale differenziare l’esperienza sensoriale – erotica ed eventualmente orgasmica in tutto il ciclo di vita.

Durante l’infanzia, ad esempio, è molto importante ridefinire il contatto dei bambinə con il loro corpo e l’esperienza sensoriale come autostimolazione. Nell’infanzia, infatti, la stimolazione pur sostenuta ed insistente nell’area genitale, in realtà non è sessualizzata: non appartiene all’esperienza adulta del piacere sessuale ed orgasmico. Questo comporta quindi una esperienza sana delle zone corporee deputate al piacere. La rappresentazione di una libertà di imparare a conoscersi, che non dovrebbe mai essere soffocata e giudicata.

In adolescenza cambia tutto, anzi tra la pubertà e l’adolescenza tutto si trasforma. Ragazzi, Ragazze, ragazzə iniziano un processo di riconoscimento del proprio corpo come territorio del piacere sessuale e la vecchia autostimolazione lascia il posto alla nuova forma di piacere: la masturbazione. Anche in questo caso, l’esperienza non dovrebbe essere soffocata, giudicata, incardinata solo nella rappresentazione di un passaggio all’età adulta e pericolosamente rapportata al futuro procreativo.

L’autoerotismo è la palestra in cui si comprende come siamo fattə, cosa ci stimola realmente, come sperimentare le diverse ed intense sensazioni orgasmiche.

Ecco allora, che se da adulti imparassimo a non interrompere il processo evolutivo dell’autoerotismo, continuando a viverlo in serenità e rispetto per noi stessi e anche con la complicità di condividere con gli altri, probabilmente si allontanerebbero molti disagi e pericolosità legati alla sessualità.

E tu, pratichi autoerotismo?
Ti permetti di parlarne, ma anche di condividerlo nell’esperienza relazionale?
Ti senti liberə di gioire nella masturbazione?

Se la risposta è affermativa hai certamente una marcia in più, altrimenti interrogati su quanto gli stereotipi e i tabù della sessualità hanno un peso prepotente nella tua vita, con il rischio di non sentirsi mai liberə di essere se stessə!

#thinksexpositivity