L’educazione sessuoaffettiva e i ritardi imperdonabili del nostro paese

L’educazione sessuoaffettiva è parte integrante dello sviluppo culturale e sociologico di un individuo

L’educazione sessuoaffettiva e i ritardi imperdonabili del nostro paese
L’educazione sessuoaffettiva è parte integrante dello sviluppo culturale e sociologico di un individuo, un punto fondamentale su cui non si può prescindere in alcun modo. 

Nel nostro paese, rimane un argomento distante dalla politica istituzionale ma particolarmente vivo e presente nell’associazionismo. Lo stesso, ha iniziato ad avere una sua rilevanza ed indipendenza tematica solo negli ultimi anni, grazie al lavoro che il dibattito femminista ha condotto con le forze del terzo settore all’interno della società civile.

 

Ma perché la politica non se ne interessa? 

In primo luogo, il tema dei diritti civili viene rappresentato molto spesso come una problematica di secondo piano in relazione alle tematiche del lavoro, dell’economia e della società nel suo insieme. 

Erroneamente si tende a non correlare l’impatto fortemente negativo che una cattiva informazione e disinformazione possono creare sulla popolazione e in particolare, sulla fascia adolescenziale. 

E qui arriviamo a un altro punto cruciale: le scuole. 

L’età scolare rappresenta il momento più rilevante in cui inizia la formazione di un individuo, in cui si delinea il suo carattere e molto spesso il suo futuro. 

Attualmente l’educazione sessuale e quella sessuoaffettiva è presente in alcuni istituti italiani in forma discrezionale e autogestita. Tale dato presenta uno scenario con una risposta insoddisfacente e insufficiente. 

È stato riportato dall’UNESCO nel 2008, che i bambini e le bambine in età infantile e preadolescenziale trascorrono una quantità molto ampia di tempo a scuola e questo, fornisce alla scuola stessa un mezzo pratico per raggiungere un gran numero di giovani di diversa estrazione sociale, etnia, genere e provenienza.

La scuola ha quindi un impatto molto forte sulla vita degli studenti, che possono diventare degli adulti consapevoli grazie all’aiuto di altri adulti consapevoli ed esperti della materia.

Quando parliamo di esperti, infatti, trattiamo di esterni e professionisti del settore che si occupano di psicologia e sessuologia in senso clinico e specializzato.

Gli insegnanti non possono sostituire un professionista in quanto si rischia di cadere nella disinformazione e nell’informazione errata.

Creare invece un programma che riesca a far interagire il mondo della salute sessuale ed affettiva in commistione con la scuola è un esperimento che si è rivelato ben riuscito in altri paesi come la Svezia e che continua a prendere piede nel resto dell’Europa centrale da diversi decenni.

È importante abbattere gli stereotipi sull’insegnamento dell’educazione sessuoaffettiva e le preoccupazioni al riguardo tenendosi informati.

Infatti, l'educazione sessuale, dentro e fuori le scuole, non aumenta l'attività sessuale, il comportamento sessuale a rischio o i tassi di infezione da HIV/IST. 
È importante che l’educazione sessuoaffettiva sia prevista per legge così che sia uno strumento di informazione, prevenzione e autodeterminazione non esclusivo: nel momento in cui fosse previsto e disciplinato, questa sarà accessibile in ogni istituto pubblico, nella stessa modalità e con lo stesso programma. Tale discorso si rileva fondamentale per la costruzione di una società maggiormente equa e solidale, attenta ai bisogni di tutti i cittadini. 

Bisogni che la sensibilizzazione può rendere realtà tramite la cultura dell’informazione. 

L’educazione sessuoaffettiva è infatti un ottimo metodo di contrasto ad accadimenti gravi come la violenza di genere, il bullismo, i problemi di salute mentale, i disturbi alimentari, le malattie sessualmente trasmissibili e tanto altro. 

Insomma, una piccola rivoluzione più cambiare tanto. 

Cosa stiamo aspettando? 

Flavia Restivo

Flavia Restivo

Attivista e giornalista

Politologa, strategist e opinionista