Guida al percorso gender affirming
Le domande che mi vengono poste più spesso sui mie canali social sono inerenti al percorso gender affirming: come si intraprende? A chi bisogna rivolgersi? Come funziona il percorso gender affirming in Italia? Per questo motivo credo che realizzare una piccola guida riassuntiva-informativa sull’argomento possa essere utile a molte persone!
Prima però credo sia importante chiarire chi sia una persona transgender e cosa significhi questo termine.
La parola transgender è un termine ombrello volto a indicare tutte quelle persone la cui identità di genere non è congrua con il sesso assegnato alla nascita. Questa incongruenza composta stat idi ansia, depressione, tristezza e senso di inadeguatezza i quali possono essere tutti racchiusi nella disforia di genre (che può essere sociale, corporea o mentale).
Il percorso gender affirming, detto anche percorso di riaffermazione di genere, viene intrapreso solo da alcune persone transgender (quelle che lo desiderano e quelle che ne hanno la possibilità) e non è una tappa obbligatoria o senza la quale possa essere invalidata la transgenerità di qualcunx. Non tutte le persone transgender provano disforia o disagio verso il proprio corpo a tal punto da desiderare di modificarlo.
La singola persona trans* può decidere in totale libertà quali di queste tappe affrontare e quali no, e sopratutto l’ordine in cui farlo.
La transizione medica, meglio conosciuta come percorso gender affirming prevede l’assunzione di ormoni e ha lo scopo di adeguare le caratteristiche fisiche (tramite il loro cambiamento) alla propria identità di genere e alleviare cosi la disforia di genere percepita.
Per quanto riguarda gli uomini transgender inizieranno quindi una terapia mascolinizzante (detta anche virilizzante) la quale prevede l’assunzione di testosterone. L’ormone può essere somministrato per via transdermica tramite l’applicazione di gel oppure per via intramuscolare con delle iniezioni. Le donne transgender, invece, inizieranno una terapia ormonale detta femminilizzante, basata sulla somministrazione di estrogeni e anti-androgeni.
Le persone transgender che lo desiderano, inoltre, possono sottoporsi a determinati interventi chirurgici che vanno a modificare le caratteristiche sessuali primarie o secondarie. È importante ricordare che in Italia non è più obbligatorio per le persone transgender sottoporsi alle operazioni chirurgiche, che rimangono quindi una scelta libera della singola persona. Purtroppo, però, per potersi operare, almeno in Italia, vi è bisogno di ottenere l’autorizzazione rilasciata con sentenza del tribunale di residenza. Senza tale autorizzazione, non è possibile operarsi.
Per quanto riguarda la transizione legale, le persone transgender che lo desiderano posso richiedere al tribunale di residenza la rettifica del nome e del sesso sulla propria carta di identità (e di conseguenza su tutti i documenti ufficiali).
Per poter fare la richiesta di rettifica anagrafica sarà necessaria la documentazione attestante disforia di genere (relazione medica e relazione psicologica).