I metodi contraccettivi

Metodi a barriera, metodi ormonali, metodi naturali

I metodi contraccettivi

I metodi contraccettivi sono strumenti che ci permettono di non andare incontro a gravidanze non desiderate e che, in alcuni casi, ci permettono di proteggerci dalle MST (malattie sessualmente trasmissibili).

Quali sono?

METODI BARRIERA:
Sono metodi che impediscono l’incontro tra i 2 gameti (maschile e femminile, spermatozoo e ovocita), impedendo così la fecondazione e quindi l’instaurarsi di una gravidanza. 


La loro efficacia dipende dal loro corretto utilizzo. 

Tra questi: 

  • Preservativo per peni: il preservativo è l’unico metodo che permette di proteggersi dalle MST, impedendo lo scambio dei fluidi biologici.
    Importante è la scelta della taglia giusta, per evitare che possa sfilarsi, rompersi o ostacolare l’erezione. 
  • Preservativo per vagine: È una guaina trasparente, molto simile a quello per peni, con un anello alla base (simile all’anello contraccettivo) che si inserisce in vagina ed impedisce l’eventuale contatto tra gli spermatozoi e gli ovociti. Protegge dalle MST, ma solo se usato correttamente: è possibile, infatti, che non si “centri” perfettamente. 

Ha, inoltre, un costo elevato. 

  • Diaframma: Si tratta di una piccola cupola, generalmente di silicone, dotata sul bordo di un anello, che viene inserito in prossimità del collo dell'utero (per via transvaginale) qualche momento prima del rapporto sessuale. Generalmente, il diaframma anticoncezionale non viene utilizzato da solo, ma insieme a particolari sostanze, dette “spermicidi”, ovvero sostanze chimiche in grado di immobilizzare od uccidere gli spermatozoi prima del loro ingresso nell'utero. 
    Per essere efficace il diaframma deve essere inserito correttamente e nella misura giusta (valutabile grazie ad una visita con professionist* che se ne occupano), deve essere inserito prima del rapporto ed essere rimosso almeno dopo 6-8 ore, ma non oltre le 24 ore. 
  • Spirale al rame: La spirale, altrimenti chiamata dispositivo intrauterino (IUD), è costituita da un bastoncino di plastica con 2 bracci, quindi a forma di T, di circa 6 cm, su cui viene avvolto a spirale un filo di rame, da cui il nome. Il rame induce a livello uterino una reazione infiammatoria in grado di inibire la risalita degli spermatozoi all'interno delle vie genitali femminili o in grado di interferire con l'impianto dell'eventuale uovo fecondato, qualora alcuni spermatozoi dovessero sopravvivere. 

La spirale viene applicata all'interno della cavità uterina dal ginecologo durante una visita ambulatoriale, non necessitando di alcuna anestesia per essere inserita e può rimanere in sede fino a 5 anni, per poi essere rimossa ed eventualmente sostituita nello stesso tempo.


METODI ORMONALI:
Sono metodi che prevedono l’assunzione di ormoni (estrogeno e/o progesterone) che bloccano la funzionalità dell’ovaio, impedendo l’ovulazione. Sono metodi che non proteggono dalle MST. 

Tra questi: 

  • Pillola: Sono preparati farmacologici che si assumono per via orale. 

Ne esistono di diversi tipi, in base alla quantità e al tipo di ormoni presenti all’interno:
la pillola estroprogestinica o combinata, che contiene estrogeni e progesterone, che viene assunta per 21 giorni a partire dal primo giorno dopo la mestruazione, con un’interruzione di 7 giorni (periodo in cui si ha il flusso), e la “minipillola”, che contiene solo una versione sintetica del progesterone e che viene assunta in continuo, ovvero per 28 giorni. 

Se assunta correttamente, la pillola anticoncezionale combinata ha un'efficacia pari al 99%. 

  • Anello contraccettivo: È un anello della dimensione di un elastico per capelli, che viene inserito in vagina ed ha un periodo di utilizzo di tre settimane, al termine delle quali viene tolto per essere sostituito con uno nuovo dopo una settimana di pausa, in cui compariranno le mestruazioni.

Si tratta di un metodo contraccettivo combinato proprio come la pillola estroprogestinica, ma a differenza di quest’ultima, rilascia costantemente gli ormoni che vengono assorbiti attraverso la mucosa vaginale.

  • Cerotto: È un piccolo cerotto che, una volta applicato sulla cute, rilascia gradualmente piccole quantità dei principi attivi contenuti che, attraverso la pelle, vengono assorbiti ed entrano nel circolo ematico. Il cerotto anticoncezionale deve essere utilizzato per tre settimane di fila (cambiandolo ogni settimana, come descritto a breve) per poi osservare una settimana di pausa nella quale dovrebbe comparire l'emorragia da sospensione.
  • Dispositivo sottocutaneo: Il contraccettivo sottocutaneo, o bastoncino contraccettivo, è un bastoncino flessibile, lungo 4 centimetri che si inserisce sotto la pelle del braccio. Si tratta di un contraccettivo ormonale, al pari della pillola anticoncezionale, ma a differenza di questa non richiede alcun intervento giornaliero, poiché il suo effetto dura tre anni, durante i quali è bene sottoporsi a una visita ginecologica annuale di controllo, a meno che si non lamentino problemi particolari.
  • Spirale medicata: Molto simile all’altra, non contiene però il rame e quindi non crea una reazione infiammatoria, ma assicura protezione da gravidanze indesiderate liberando un ormone progestinico, una volta posizionata nell'utero.

METODI NATURALI:

Sono metodi che non prevedono l’utilizzo di farmaci o strumenti, ma che si basano sulla conoscenza del proprio corpo, sull’osservazione dei suoi cambiamenti e sulla conoscenza del proprio ciclo mestruale. 


  • Il Metodo Sintotermico si basa sulla valutazione congiunta del muco cervicale (metodo Billings) e delle variazioni di temperatura corporea durante il ciclo mestruale, permettendo così di riconoscere i giorni potenzialmente fecondi.

Infatti, la temperatura corporea fluttua in base alle varie fasi del ciclo mestruale, aumentando di 0,5-0,9°C nelle ore successive all'ovulazione. Misurarla tutti i giorni (la mattina appena sveglie), permette di osservare le fluttuazioni e riconoscere se e quando avviene l’ovulazione. 

L'efficacia del metodo sintotermico deve fare i conti, però, con l'influenza di numerosissimi fattori (stress, fattori ambientali, stato di nutrizione ecc.), che potrebbero trarre in inganno, generando fluttuazioni termiche molto simili a quelle del periodo ovulatorio. 


  • Il Metodo Ogino-Knaus si basa sul calcolo teorico dei giorni potenzialmente fecondi.

La sua efficacia, però, dipende soprattutto dalla regolarità del ciclo mestruale e dalla correttezza del calcolo dei giorni fecondi.


  • Il metodo Billings si basa sull'osservazione e valutazione dell'aspetto del muco cervicale. Il muco cervicale, infatti, si modifica nei giorni dell’ovulazione, divenendo molto simile alla chiara d’uovo, più chiaro e filamentoso.
    Anche in questo caso non si tratta di un metodo infallibile perché numerosissimi fattori (infezioni vaginali, alterazioni mestruali, uso di lavande vaginali, stress etc.) possono interferire con la valutazione del muco.

NB: IL COITO INTERROTTO NON È UN METODO CONTRACCETTIVO!

NESSUN METODO CONTRACCETTIVO È SICURO AL 100%

Associazione Selene

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